Riesce a fuggire dalla furia del marito e, con la testa insanguinata, chiede aiuto a una pattuglia di Carabinieri.
Questa volta, fortunatamente, si è trattato di un femminicidio scampato. L’aggressione è avvenuta giovedì mattina, quando una donna milanese di 40 anni è stata quasi ammazzata dal compagno 46enne, di origini montenegrine. La fuga della vittima permette alla stessa di fermare una pattuglia di Carabinieri, con la testa insanguinata dopo le percosse.
La fuga dopo la brutale violenza
Una scena drammatica quella a cui si son trovati davanti i Carabinieri di Milano, pochi minuti dopo le 8 di mattina, il 21 dicembre scorso. La donna si era divincolata dalle brutali violenze del compagno, fuggendo per strada in cerca di aiuto.
Precipitandosi in via Santa Rita da Cascia, in zona Barona, la 40enne ha incrociato casualmente la pattuglia che ha trovato la donna in condizioni disastrose. Il 46enne le aveva fatto sbattere la testa contro il muro, per poi premerle il ginocchio sul torace per impedirle di respirare.
L’uomo l’aveva anche colpita con un coltellino sul viso, ferendola al naso, per poi scagliarsi contro di lei con pugni sul torace. La vittima è stata subito trasportata al pronto soccorso del San Carlo, dove i medici le hanno riscontrato ferite al capo, un taglio al naso e lesioni alle costole e ai polmoni.
L’arresto del 46enne
Dopo l’allarme della vittima, i Carabinieri si sono precipitati nella sua abitazione per rintracciare l’uomo che l’aveva quasi uccisa. I militari, una volta giunti sul posto, hanno dovuto lottare con il 46enne per bloccarlo, tanto da essere costretti ad usare lo spray al peperoncino.
Dopo le prime cure, la donna milanese ha raccontato tutte le violenze che subiva da tempo, ma che per paura non aveva mai avuto il coraggio di denunciare. Salvata per un pelo, adesso il compagno montenegrino – con precedenti – è stato arrestato per il tentato omicidio della donna e per resistenza a pubblico ufficiale.